MASBEDO
INVIDEO, Biella, 13/07/2011 - 17/07/2011
Guardare se stessi guardarsi
Italia, 2010
Installazione audio-video a tre schermi: 16:9 verticale e 4:3 orizzontale
Durata: 8’ loop
Regia: MASBEDO
Sound design e registrazioni in presa diretta: Fabrizio Romagnoli
Montaggio: MASBEDO - Cristina Sardo
Produzione: A.I.A.C.E.-Milano
Un ringraziamento a Fondo Bruno Produzioni S.R.L.
Il progetto installativo dei Masbedo, più di ogni altro lavoro da loro prodotto negli ultimi anni, vive su una stretta relazione tra il suono e l’immagine. Un pianoforte verticale viene colpito da spari di fucile emettendo una melodia di suoni strazianti; una melodia generata dalla violenza dell’impatto, dalla rottura dei tasti, dalle corde dilaniate, dal legno distrutto. Il lavoro prende spunto da una teoria esistenziale che unisce in una simbiosi artistica l’aggressività con la malinconia.
Con questo progetto, che consisterà in una videoinstallazione, si vuole creare una relazione tra il suono e l’immagine, quello che ci colpisce è da un lato la melodia amara e aggressiva degli spari sul pianoforte e dall’altro l’intensità, la speranza dell’Uomo che cerca “da quello che resta” di comporre un qualcosa di vivo e umano. Il video è girato in alta definizione e l’intero audio registrato in presa diretta.
MASBEDO è un nome che unisce i segmenti dei cognomi dei componenti del duo: Nicolò Massazza (Milano 1973) - Iacopo Bedogni (Sarzana 1970), che vivono e lavorano a Milano. Espongono nei musei internazionali e partecipano a svariati Film festival (Locarno, Roma, Trieste, Lisbona, Atene).
Dall’inizio attraversano un percorso artistico multidisciplinare e trasversale che li vede partecipi in differenti collaborazioni artistiche con scrittori (Aldo Nove, Michel Houellebecq), musicisti (Marlene Kuntz, Gianni Maroccolo, Eugenio Finardi, Vittorio Cosma), attori di cinema (Juliette Binoche, Ernesto Mahieux) attori di teatro sperimentale e teatro danza (Erna Omarsdottir, Ramon Tares, Fura dels Baus).
Dal 2002 hanno realizzato alcuni progetti con lo scrittore francese Michel Houellebecq con cui hanno scritto e prodotto le video opere 11.22.03 e Il mondo non è un panorama con l'attrice premio oscar Juliette Binoche presentato al Grand Palais di Parigi nell’ottobre del 2006. Sono presenti nelle collezioni più prestigiose europee e i loro lavori video si trovano all’interno di collezioni di musei italiani e internazionali come Tel Aviv Art Museum, Da2 Domus Artium, Salamanca, CAAM Centro Atlantico de arte Moderno. Las Palmas, MACRO Museo di arte contemporanea di Roma dove nel 2004 realizzano una grande mostra personale. Dal 2000 iniziano un’intensa attività espositiva in gallerie internazionali, musei e film festival. Nel 2007 si aggiudicano il premio della critica con l'opera (presentata anche a INVIDEO) 10 insects to feed al Trieste Film Festival e nel 2006 vengono selezionati per la Piazza Grande di Locarno durante il Locarno Film Festival. Nel 2007 vengono invitati alla Camera per alcune udienze parlamentari come membri rappresentanti della realtà della giovane arte italiana; infine nel 2009 partecipano alla Biennale di Venezia con Schegge di incanto in fondo al dubbio.
L’evento di Moving Stories a INVIDEO 2010
In attesa di presentare a Milano le sei opere del progetto Moving Stories nel 2011, INVIDEO presenta nella sua edizione 2010 lo studio preparatorio per l’opera dei MASBEDO che si è impegnato a produrre nell'ambito di questa collaborazione internazionale.
Untitled. Studio preparatorio per la videoinstallazione
di MASBEDO
Italia, 2010, 5’
Video monocanale
Regia: MASBEDO
Sound design e registazioni in presa diretta: Fabrizio Romagnoli
Montaggio: MASBEDO, Cristina Sardo
«Più di ogni altro lavoro prodotto da noi negli ultimi anni, questa opera vive su una stretta relazione tra il suono e l’immagine. Il progetto nasce da un primo studio (Untitled) da cui è nato questo video e successivamente si traformerà in una video installazione a più schermi. Il risultato di questo studio “untitled”si può riassumere in una serie di riprese (larghe e strette) di un pianoforte verticale abbandonato in un corridoio di cemento, il pianoforte viene colpito da colpi di fucile sia sulla tastiera sia sulle corde d’acciaio emettendo una melodia di suoni strazianti, una melodia che nasce dai colpi partiti da colpi di fucile, una melodia generata dalla violenza dell’impatto, dalla rottura dei tasti, dalle corde dilaniate, dal legno distrutto. Il lavoro prende spunto da una teoria esistenziale che unisce in una simbiosi artistica l’aggressività con la malinconia. Con questo studio si vuole creare una relazione tra il suono e l’immagine, quello che ci colpisce è da un lato la melodia amara e aggressiva degli spari sul pianoforte e dall’altro l’estetica della distruzione». (MASBEDO)
Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea.
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