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INVIDEO 2006

INVIDEO 2006

XVI EDIZIONE

REALTÀ SOSPESE 

Alessandro Amaducci - Cover Dalì

8-12 NOVEMBRE

Vienna, Top Kino
7 novembre 2006

Milano, Spazio Oberdan 
8 - 12 novembre 2006


Monza, Sala Maddalena e Nine Hotel
16 - 19 novembre 2006

Parigi, mk2 Bibliothèque
28 novembre 2006

Realtà sospese” è il titolo scelto per l’edizione 2006 di Invideo. Come sempre, sono le opere selezionate a dettare il tema dell’anno, a imporre un punto di osservazione, un filo rosso di collegamento. Filo rosso che quest’anno è decisamente quello della “realtà”. Una realtà che si è insinuata gradualmente nella nostra programmazione, di anno in anno, e che non si configura come oggetto di rappresentazione documentaria classica: da qui l’aggettivo “sospese”, che indica una sorta di fluttuazione sopra e oltre il genere del reportage e dell’inchiesta. Sono realtà le cui immagini hanno i piedi per terra e la testa fra le nuvole, o il contrario (le “immagini rovesciate”, come già suggeriva il titolo della passata edizione),  realtà in cui l’attenzione per il mondo in cui viviamo si incontra e si rafforza nel contatto con le articolazioni creative del linguaggio video. Storie di pescatori, memorie dalle miniere, manifestazioni di piazza,  una piattaforma petrolifera, un gregge di pecore, il duro lavoro nel deserto, i gesti e le geometrie dei pulitori di vetri, un cantiere di demolizione navale,  le fabbriche deserte, la vita al confine fra Giordania e Irak, la vita nelle baraccopoli,  la scomparsa delle piccole sale cinematografiche, il paesaggio umano popolato dalle conversazioni al cellulare, un parcheggio di roulotte e caravan. Ma anche le guerre (la seconda guerra mondiale, Beirut, la Bosnia). E a una riflessione quanto mai attuale sulla metropoli – rappresentata qui dalla rassegna inaugurale di Vienna -. Che gli effetti scelti siano da entomologo (contemplazione al microscopio, rallentamento, contemplazione) oppure caleidoscopici, che il linguaggio sia radicalmente affidato alle immagini, senza parole, o alle sole parole, con pochissime variazioni nell’immagine, c’è in tutti questi lavori una ricerca audiovisiva approfondita, mai banale, densa di senso. Il dato di partenza è la realtà, ma la realtà viene trasformata, rarefatta, intensificata, riletta attraverso alterazioni del movimento, del colore, della grana stessa dell’immagine. Anche in alcuni dei lavori meno “realistici” (animazione, coreografie, effetti pittorici) è la realtà a lanciare i suoi bagliori: un mercato, una coppia che non si incontra mai, i problemi della procreazione assistita e dell’ingegneria genetica. La personale che dedichiamo quest’anno al  “Fluid Video Crew”, gruppo versatile e “militante” di giovani sperimentatori fra documentario e videoarte che non temono di confrontarsi col lungometraggio di fiction, è pienamente inserita nella valorizzazione di questo approccio duplice al reale: concreto e sospeso. Il ritorno del reale (di cui si parla anche in ambito figurativo e cinematografico), anche inteso come impegno e responsabilità sociale,  ci è sembrato insomma un dato importante, cui vale la pena dare spazio.

Tutto questo accanto a opere anche decisamente astratte, o che proseguono in video le esperienze delle avanguardie storiche e del cinema underground; e accanto a ritratti (di scrittori, di artisti, di cineasti), a video ispirati al paesaggio, a lavori nati in ambito coreografico e teatrale; al video musicale (quest’anno rappresentato dalla personale di Jonas Odell ma anche da uno spettacolo dal vivo frutto dell’incontro fra scrittura, video, computer arte e musica): “Invideo” non dimentica i nuovi generi e la radicalità espressiva di tanta videoarte, né i suoi autori (quelli di sempre e quelli nuovi) dimenticano “Invideo”. In questo senso era doveroso un omaggio al padre delle arti elettroniche, Nam June Paik, scomparso nel gennaio 2006; e in questo senso va la presentazione del mastodontico lavoro di scavo nella storia della videoarte internazionale compiuto in Germania dallo ZKM col concorso di vari enti e istituzioni culturali; ma anche l’incontro a Parigi fra il video italiano e la gloriosa rivista “Bref”.

Accanto a queste tematiche, l’edizione 2006 presenta una serie di occasioni di approfondimento su questioni altrettanto cruciali nel dibattito culturale e artistico odierno: è il caso del “cinema esposto”, delle immagini che migrano nelle gallerie d’arte e si trasformano, del rapporto tra l’immagine in movimento e le altre arti (si veda, per scegliere un solo esempio,  la mostra in corso al Centre Pompidou di Parigi, “Le mouvement des images”): non solo varie opere della selezione e la proposta artistica dell’ “Art Hotel” a Monza ma anche  il seminario di Philippe Dubois, la personale del giovane Egbert Mittelstadt, l’incontro con Alain Fleischer pongono in modi diversi questo problema di relazioni fra arti visive e video, vecchie e nuove tecnologie, come del resto l’incontro con Claudia Giannetti, responsabile del MECAD di Barcellona. Ed è in questo senso centrale il tema della fotografia: i ritratti video (di Marina Spada) di tre fotografi italiani di rilievo internazionale (Vincenzo Castella, Mario Cresci, Francesco Radino) che a loro volta, nei testi in catalogo, propongono una personale e lucida filosofia dell’immagine. A una relazione fra fotografia (o immagine estremamente rallentata), iconografia tradizionale rivisitata, “panorami” e nuove tecnologie informatiche si ispira del resto anche il singolare “archivio geografico” dello svizzero Erich Busslinger.

“Invideo” si propone insomma come luogo di osservazione attenta e privilegiata sul mondo delle immagini e sulle immagini del mondo nel crocevia fra le tecniche (dall’8 millimetri al digitale) e fra le arti: pittura, cinema, fotografia, musica, arti contemporanee, performance.

Un luogo di osservazione e di ascolto che individui, nel “rumore” di immagini e suoni del mondo contemporaneo - e di un universo mediatico confuso e opaco almeno quanto è lucido e implacabile –  alcuni sentieri, percorsi di emozione e di senso, luoghi di pensiero. Strumenti per orientarsi, che sappiano essere insieme reali e sospesi.

 

Scarica il programma di INVIDEO 2006

ELENCO AUTORI SELEZIONATI

Alessandro Amaducci. Cover Dalì, 13', 2006, IT

Nassim  Amaouche. Quelques miettes pour les oiseaux, 28', 2005, FR/JO

Hugo Arcier. Les 5 siamoises, 5' 10'', 2006, FR

Bret Battey. Autarkeia aggregatum, 9' 30'', 2005, UK

Valerie Berteau/Philippe Witjes. Golden Kitchen, 5', 2005, BE

Brigitta Bödenauer. Can I have 2 minutes of your time?, 2', 2005, AT

Anja Breien. Uten tittel-Untitled. 14’ 2005, NO

Gemma Burditt. Night Shift, 8' 44'', 2006, UK

Magali Charrier. Tra La La, 3', 2004, CA/UK

Ronnie Cramer. Pillow Girl, 8', 2005, USA

Andrés Denegri. Uyuni, 8', 2005, AR

Joel Fendelman. Band of Sisters, 8', 2004, USA

Dominika Ferenz. State of Suspension, 13' 40'', 2006, AU

Alicia Framis. Secret Strikes-Tate Modern, 2006, ES

Shuka Glotman. Lelo Sheket-Silence Lost, 19', 2005, IL

Grupo “Proyecto Cambuche”. Fragmentos, 3' 50'', 2006, CO

Rubén Guzmán. Arise!, 2' 05", 2005, AR/CA

Florian Gwinner. Das modell, 7', 2006, DE

Nelson Henricks. Map of the City, 21', 2006, CA

Ana Hušman. Plac - The Market, 9' 32'', 2006, HR

Ricardo Iscar/Nacho Martín. El cerco, 12', 2005, ES

Anders Jørgensen. Hydromatopoetikon, 12' 30", 2005, NO

Allen Kaeja/Mark Adam. Asylum of Spoons, 25', 2005, CA

Debbie Kleijn. Glazenwassers, 8' 20'', 2005, NL

Andy Kimpton-Nye. Derek Jarman: Life as Art, 60', 2005, UK

Joe King. Sea Change, 5' 28'', 2005, UK

Frances Leeming. Genetic Admiration, 23', 2005, CA

Laurent Lichoux. En suspens, 6' 30'', 2005, FR

Eric Lin. Music Palace, 9', 2005, USA

Giorgio Longo. Giulia Niccolai, 7'34'', 2006, IT

Xavier Lukomski. Un pont sur le Drina, 18', 2005, BE/FR

Tim Macmillan. Animal Tragic. 2004, UK

Éva Magyarósi. Hanne, 7' 30'', 2005, HU

Mariangela Malvaso. Col pensiero nel nulla, 4' 43'', 2005, IT

Masbedo. 10  Insects To Feed, 5’, 2005, IT

Vincent Meessen. N12°13.062'/W 001°32.619' extended, 8' 25'', 2005, BE/BF

Jean-François Neplaz/Elisa Zurlo. L’autre matin…en attendant Mario Rigoni Stern, Francia, 2006, 12’

Grace Ndiritu. Arrested Development, 3', 2004, UK

Luis Nieto. Carlitopolis, 3', 2005, FR

Waël Nourredine. Ça sera beau-from Beyrouth with Love, 29', 2005, FR/LB

Jonas Odell. Never Like the First Time!, 15', 2006, SE

Ethem Özgüven. Tenedos, 10', 2006, TR

Steve Patry/Karène Lefebvre. Imbroglio, 7', 2005/6, CA

Miranda Pennell. You Made Me Love You, 3', 2005, UK

Jean-Gabriel Periot. Eût-elle était criminelle...even if she had been a criminal, 10', 2005, FR

Jean-Paul Philippe/Andrea Piccardo. La pelle della luna, 17' 30", 2005, IT

Vaughan Pilikian. Hammer and Flame, 10', 2005, UK/IN

William Raban. Civil Disobedience, 3', 2004, UK

Arash T.Riahi. Mississippi, 6', 2005, AT

Luca Scarzella. Varnam on Nava rasa – devotion to Minakshi, 20', 2005, IT

Semiconductor. All The Time in The World, 5', 2005, UK

Carl Stevenson. From Where I Am Standing  , 4' 25", 2005, UK

Stephane Stradella. IbaQsha, 8', 2005, FR

Clara van Gool. Reimerswall, 4', 2005, NL

Giacomo Verde. Sintomi - è più potente di me – tra mente e scena,  32' 40", 2006, IT

Pierre Villemin. Mémoire Carbone, 21', 2005, FR

Christina von Greve/C. Schutz. Flicker, 10', 2006, DE

Eva Weber. The Intimacy of Strangers, 20', 2005, UK

Karen Yeung. Glorious Garden, 4' 50'', 2005, NZ


Masbedo - 10 insects to feed

Scarica il comunicato stampa di  INVIDEO 2006 in pdf

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