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DAL RITMO COLORATO ALLA MUSICA VISUALE

Dal ritmo colorato alla musica visuale.
Continuità ed evoluzione linguistica nell'audiovisivo astratto

Atti del convegno Internazionale organizzato da In Video in collaborazione con Bergamo Film Meeting - Bergamo 11 luglio 1990

Ergonarte, Milano, 1992

 L'abbandono dell'antropomorfismo e, più in generale, del figurativismo è il dato saliente che caratterizza la ricerca espressiva nelle arti iconiche e plastiche del'900.
Come la pittura e la scultura, anche il cinema degli anni Dieci ancora bambino e alla ricerca di una "grammaticalizzazione del proprio linguaggio, con le teorizzazione del pittore Leopold Survage su un Ritmo Colorato - cioè su una pittura in movimento - e quella di Paul Wegener sulla cinetica pura, s'allontanava dalla narrativa per ricercare inedite forme di una espressione astratta che avrebbe poi cominciato a trovare forma nel decennio successivo con i film astratti di Eggeling, Richter, Ruttman, ecc...
Anche se in modi spesso trasversali o paralleli a quelli dell'avanguardia più riconosciuta e conclamata, la mitica visione di Survage ha influenzato gli artisti di ogni epoca e di tutte le avanguardie.
Oggi che il computer sembra mettere a disposizione degli artisti uno strumento duttile, flessibile e uguale per tutti, questa "arte sognata", intesa a fondere insieme suggestioni musicali, grafiche e colori, sembra finalmente raggiungibile e concretizzabile in forme audiovisive in movimento, ricche di fascino e portatrici di un "meraviglioso" nuovo e inedito.